Intervista a Francesca Beyouty, Key Artist alla New York Fashion Week
“Francesca, sarai la Key Artist del mio team italiano alla New York Fashion Week!”. Valeria me l’ha dovuto ripetere, non ci credevo! Riconfermata per la seconda volta in un contesto internazionale così importante e con un ruolo fondamentale. In quel momento mi sono commossa.
Così Francesca Ragone, alias Beyouty, comunica ai suoi follower la sua prossima avventura nella NYC per un evento “Big Four”, cioè una delle principali settimane della moda internazionale. Da poche righe si percepisce la gioia, l’incredulità, ma allo stesso tempo orgoglio e soddisfazione del suo percorso. Il messaggio che arriva è semplice ed esemplare per tutti i suoi seguaci: se lavori duro, ce la fai.
©Anna Izzo
Francesca com’è iniziato il suo percorso da Beyouty, dopo una laurea in Scienze della Comunicazione e un’esperienza lavorativa nell’ambito del marketing?
La mia ricerca della bellezza parte da lontano, da quando guardavo mia madre allo specchio mettere il mascara sulle sue ciglia lunghissime.
Questo è un gesto che ho conservato sempre nel cuore, perché la donna dalla quale ho sempre preso ispirazione guardava il suo riflesso e con i suoi grandi occhi mi raccontava il suo mondo, fatto di trucco, acconciatura e stile. Negli anni ho coltivato questo ricordo ed ho fatto sì che fosse il punto di partenza per la ricerca della mia bellezza.
Ho lasciato la mia vecchia vita, le mie ore in ufficio, per intraprendere un sogno divenuto realtà. Una realtà bellissima, fatta di trucco, profumo di caffè, risate e confidenze. Una realtà in cui vivo e in cui mi sento, davvero, me stessa. Il percorso che s’inizia con Beyouty parte, infatti, dall’interiorità e la prima cliente che ho avuto è stata proprio Francesca Ragone.
©Valerio Magliano
Se potesse tornare indietro, rifarebbe il suo percorso universitario?
Sicuramente il percorso universitario mi ha aiutato tanto. All’inizio volevo percorrere la carriera accademica e così scelsi Scienze della Comunicazione. I corsi seguiti, come la psicologia cognitiva, o altri che studiano l’animo di una persona, mi hanno aiutato molto, formandomi sia per l’espressione, sia per la comunicazione. Bisogna sempre iniziare dallo studio, quindi, sì, rifarei tutto. Del resto, se non avessi fatto questo percorso, non sarei quella che sono ora.
Dopo la decisione di trasformare la passione in lavoro, qual è stata la difficoltà più grande e quale, invece, il primo riconoscimento avuto?
Non è semplice affermare la mia professione e questa è stata la difficoltà più grande: far capire esattamente chi sono e cosa faccio. Nel mondo della bellezza si è soliti affidarsi a diverse figure professionali, invece, il lookmaker cura l’immagine a 360 gradi, mettendo in risalto le peculiarità di una persona e minimizzando i punti deboli grazie all’ausilio di semplici strumenti quali trucco, acconciatura e stile.
Un percorso di studi articolato e complesso, che parte dall’interiorità di ogni individuo, valorizzandone l’aspetto esteriore in maniera unica, aldilà di ogni stereotipo.
Primo riconoscimento avuto è stato nel 2014: ho vinto il Primo Premio Nazionale Wedding Total Look Contest Roma International Estetica.
Due ricordi della New York Fashion Week 2015: il più bello e il più brutto?
Non posso scindere le due cose, nel senso che tutto ciò che poteva essere brutto si è tramutato in bello. Un’esperienza del genere la si vive a tutto tondo e ci si gode ogni minimo momento. Anche quel momento di ansia per una sfilata e di timore, con l’indecisione se quel trucco era fatto bene o meno, l’ho vissuto profondamente e lo ricordo, comunque, come un istante indelebile e bellissimo. Sono questi momenti, che mi fanno crescere professionalmente e mi rendono sempre più convinta di quello che sto facendo.
Cosa si aspetta da questa nuova esperienza?
Sicuramente mi aspetto di crescere ancora di più professionalmente e di crescere in un panorama internazionale così interessante e innovativo, poiché è proprio da New York che prendono il volo tutte le tendenze del mondo della moda, dello stile e del make-up. Una vera e propria finestra sul mondo per valorizzare ancora di più le persone che si affideranno a me.
©Anna Izzo
Infine, due consigli ai nostri lettori: cosa assolutamente fare e non fare per un make-up di base?
Ciò che non si deve dimenticare è: mettere in evidenza i punti forti di un viso. Basta poco. Valorizzare gli occhi con un tocco di mascara o far cadere l’attenzione sulle labbra scegliendo il rossetto del colore giusto. Non bisogna mai eccedere, soprattutto, con la base, ossia con il fondotinta. Dobbiamo avere sempre un trucco naturale e un aspetto fresco senza creare maschere. Rispettiamo noi stesse e non andiamo oltre quella che è la funzione del make-up, un ausilio di bellezza che ci rende semplicemente noi stesse.
Grazie mille e in bocca al lupo! Magari ci si sente al ritorno…
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